lunedì 17 dicembre 2007

17 dicembre 2007

Una delle esperienze frequenti in queste situazioni è quella delle iperestesie, ovvero un aumento delle percezioni nei cinque sensi. Si può ad esempio avere una percezione aumentata degli stimoli olfattivi, percui si avvertiranno anche gli odori più leggeri, un aumento delle sensazioni tattili (si può riconoscere sfregando tra loro i polpastrelli), un aumento nella percezione dei suoni, percui si avvertono come fastidiosamente alte le voci delle persone che ci circondano (questo se non compreso può portare anche a crisi di panico). L'esperienza opposta è quella della anestesia percui tutte queste senzazioni sono affievolite (succede ad esempio quando si svolgono lavori pesanti). Capita talvolta che le iperestesia siano non tanto un effetto collaterale di uno stato di coscienza alterato ma il risultato voluto di una suggestione ipnotica. Per quello che ho verificato è molto facile disfare questo tipo di induzione se si è fatto esperienza della situazione opposta (è un esperienza che in effetti, abbiamo fatto tutti quando abbiamo compiuto uno sforzo fisico intenso e prolungato, anche se fino ad ora, probabilmente non ci abbiamo prestato attenzione). E' sufficiente richiamare alla memoria l'esperienza dell'anestesia, il modo più semplice è attivare il sistema nervoso simpatico, quel sistema che gli animali attivano automaticamente quando c'è un pericolo. Immaginiamo allora di aver sentito un segnale sospetto, come potrebbe essere quello provocato da un ladro che tenta di entrare in casa, avvertiamo le pulsazioni del nostro cuore che aumentano e risvegliano tutte le nostre risorse, le palpebre che si spalancano in una spontanea reazione di allerta, i muscoli del corpo che si irrigidiscono pronti a scattare nel bisogno. Queste sono le manifestazioni delle catecolamine che aumentano nel nostro corpo e che neutralizzano le iperestesie indotte inutilmente qualche momento prima.