sabato 29 dicembre 2007

non dire

Stabilito che di queste cose si può parlare e che è opportuno farlo vorrei chiarire qual'è il limite che mi sono posto. Non parlerò di quello che potrebbe ssere interpretato come regola generale mentre in realtà è applicabile solo a me. Ad esempio la durata di questa cosa: nel mio caso oramai ho già detto che dura da diversi anni ma non è detto che sia così per tutti. Se ad esempio per una data Persona questa situazione fosse destinata a durare solo alcuni mesi non le farebbe certo bene pensare che debba durare anni anche per lei. Oppure le metafore utilizzate al posto della comunicazione esplicita: alcune di queste potrebbero derivare da esperienze personali ed essere limitate ovvero comprensibili, solo in un ambito familiare. Anche qui, non è opportuno divulgarle perchè potrebbero portare ad una maggiore confusione piuttosto che ad un maggiore controllo della realtà. Infine le ancore utilizzate per passare da uno stato di coscienza all'altro. Le ancore talvolta nascono da situazioni fortuite ovvero dalle opportunità che ha a disposizione l'idividuo che cerca di controllare la vostra Persona in un dato momento; sono inoltre influenzate pesantemente dal vissuto personale, pertanto tra tutti gli aspetti sono il meno generalizzabile. Perquanto mi sia capitato di osservare in altre persone ancore simili alle mie. Giusto per fare un esempio nel mio caso la comunicazione con il subconscio è ancorata al pensiero dell'acqua, il solo fatto di bere o di vedere un bicchiere d'acqua facilita la comprensione di questi aspetti della realtà. Questo esempio lo ho aggiunto come premessa ad un consiglio: quando vi accorgete che avete a disposizione una qualsiasi associazione che vi facilita il controllo della realtà cercate di sfruttarla e di rinforzarla nel tempo. In altre parole se, per ipotesi, voi avete la mia stessa associazione con l'acqua tutte le volte che siete a tavola e avete a disposizione un bicchiere d'acqua (gassata o naturale è del tutto irrilevante) cercate di comunicare con il vostro subcoscio e di scoprire più informazioni possibile sulla vostra situazione (fatelo però, solo quando l'esperienza e il tempo vi hanno insegnato che quello è veramente il vostro subconscio e non un "suggeritore estraneo").

giovedì 27 dicembre 2007

27 dicembre 2007

Di solito arrivano nei periodi di ferie. Ho fatto delle ipotesi negli anni per spiegare questa tendenza, senza però arrivare mai a alcuna conclusione. Forse perchè hanno più tempo a disposizione o per avere più opportunità di lavorare con continuità sulla Persona (al lavoro ci sono vincoli legati alla produttività che impongono interruzioni che facilitano la resistenza della Persona) o per poter lavorare anche di notte. Probabilmente partire per un viaggio non appena inizia il periodo di ferie è un buon sistema per "mettergli i bastoni tra le ruote".

mercoledì 26 dicembre 2007

26 dicembre 2007 (3)

Questo blog è online da 3 mesi e 26 giorni ovvero sedici settimane ovvero 2810 ore ovvero 168.650 minuti ovvero 10.119.044 secondi nel momento in cui scrivo. Il sito originale a cui fa riferimento è online da 4 anni e 10 mesi ovvero 253 settimane ovvero 17717 giorni. Questo dimostra che non esiste alcuna ragione per non parlare di queste cose anzi, a me il farlo dà anche soddisfazione.

26 dicembre 2007 (2)

Già ho accennato in passato a come sia facile mettere in "crisi" l'identità di una parsona (e quindi creare uno stato di confusione), mettendo in discussione l'identità sessuale. I maschi in particolare vanno facilmete in crisi quando viene messa in discussione l'identità eterosessuale. A questa pagina trovate l'intervista ad un famoso cantante in cui accenna ad un "periodo" della sua vita in cui si è dovuto confrontare con questo tipo di esperienza (attacchi di panico, difficoltà a definire la propria identità etero/omosessuale, percorso "catartico"). E' interessante notare che i giornali negli anni hanno pubblicato più volte articoli di cronaca in cui si potevano intuire sitazioni analoghe. Purtoppo le regole del giornalismo fanno sì che non sia possibile capire se si tratta di una situazione "costruita" come quella che racconto in questo blog o se sia un caso in cui la Persona soffre di un disturbo paranoico.

26 dicembre 2007

La metafora del Se fossi...:

Se fossi un capocomitiva porterei tutti dove pare a me (ad esempio in spiaggia quando fa caldo e la pelle si arrossa ad indicare l'effetto del sole, e non di uno stato di coscienza particolare) e non dove vorrebbero stare gli altri.

martedì 25 dicembre 2007

25 dicembre 2007

La metafora del Se Fossi...:

Se in questo "gioco" fossi un arbitro espellerei un'intera squadra all'inizio della partita.

lunedì 24 dicembre 2007

24 dicembre 2007

La metafora del Se Fossi...:

Da oggi se in questo "Gioco" sono un giudice scarterò i più bravi per tenere i buffoni.

sabato 22 dicembre 2007

22 dicembre 2007

Col passare degli anni il modo in cui corpo e mente reagiscono a queste situazioni cambia. Anche prima di essere ipnotizzato avevo la caratteristica di riuscire a comunicare con il mio subconscio durante il dormiveglia che al mattino precede il risveglio completo. Questa caratteristica la ho mantenuta anche dopo la prima ipnosi. Da quel momento però la comunicazione con il subconscioha  iniziato ad evolvere cambiando mano a mano che gli anni sono passati. Nei primi anni il dormiveglia del mattino è stato un momento di confusione in cui qualunque evento che ricordassi del giorno precedente, anche quelli casuali, sembrava essere un modo indiretto per comunicare con me. Questo schema mentale è uno schema istintivo che si attiva in alcune persone dopo l'ipnosi. Si tratta di qualcosa che fa parte della natura della mente umana e che non deve spaventare. Peraltro loro sono consapevoli di questo meccanismo e all'inizio lo sfruttano intenzionalmente per facilitare l'induzione ipnotica (poi generalmente smettono per il semplice fatto che perde di efficacia al pari di tante altre tecniche come gli insulti o la seduzione). Ricordo che nei primi mesi mi poteva capitare di leggere un fumetto qualsiasi e pensare che stessero parlando proprio di me, arrivavo a ipotizzare che fosse una copia "unica" stampata e messa nelle mie mani di proposito. E' una forma di pensiero paranoico che, può spaventare (soprattutto se si sovrappone alle iperestesie) ma è comunque qualcosa di transitorio. A questa prima fase negli anni successivi ne ha fatto seguito una in cui durante il dormiveglia avevo l'impressione di ricordare frammenti di discorso che però non riuscivo a decifrare: le frasi fluivano alla consavevolezza con una velocità tale che non riuscivo a riconoscere più di una parola o due parole in tutto il discorso. Poi in questi ultimi anni questo meccanismo di recupero dei ricordi si è consolidato, la velocità con cui ritornano le frasi è diventata la velocità con cui parlano normalmente le persone e riesco a recuperare intere frasi di ciò che viene pronunciato mentre sono in una trance ipnotica. Ora devo solo attendere che avvenga lo stesso con immagini e memoria cinestesica. Per le immagini ho già verificato che i ricordi possono tornare in modo consistente e repentino mentre non sono sicuro che sia possibile recuperare ricordi cisesteci, piuttosoto è possibile portare alla coscienza le sensazioni del momento in modo completo, invece di percepirle in modo attenuato come avviene di solito.

mercoledì 19 dicembre 2007

18 dicembre 2007

Qualche post più indietro accennavo alla regola: "parlare, parlare, parlare".

Neppure io sono stato sempre virtuoso nell'applicarla: ricordo qualche anno fà una Persona di Udine incontrata in una località balneare, era assieme a quello che si spacciava per suo compagno.
Degli amici comuni hanno fatto sì che una sera ci trovassimo tutti assieme per un gelato...
Forse la paura di qualificare il suo compagno per lo spacciatore che era fatto stà che difronte alla sua confusione non dissi niente che lo avrebbe aiutato a razionalizzare. Oggi queste remore non le avrei più.
Mi auguro che alla fine sia arrivato anche lui a comprendere qualcosa di più.
Più tardi uno di loro ritenne che la serata per lui era sufficiente (o forse era un tentativo per mettersi in buona luce e superare qualche resistenza) e gli risparmiò la solita manfrina sul conto da pagare offrendo le consumazioni a tutti.

lunedì 17 dicembre 2007

17 dicembre 2007

Una delle esperienze frequenti in queste situazioni è quella delle iperestesie, ovvero un aumento delle percezioni nei cinque sensi. Si può ad esempio avere una percezione aumentata degli stimoli olfattivi, percui si avvertiranno anche gli odori più leggeri, un aumento delle sensazioni tattili (si può riconoscere sfregando tra loro i polpastrelli), un aumento nella percezione dei suoni, percui si avvertono come fastidiosamente alte le voci delle persone che ci circondano (questo se non compreso può portare anche a crisi di panico). L'esperienza opposta è quella della anestesia percui tutte queste senzazioni sono affievolite (succede ad esempio quando si svolgono lavori pesanti). Capita talvolta che le iperestesia siano non tanto un effetto collaterale di uno stato di coscienza alterato ma il risultato voluto di una suggestione ipnotica. Per quello che ho verificato è molto facile disfare questo tipo di induzione se si è fatto esperienza della situazione opposta (è un esperienza che in effetti, abbiamo fatto tutti quando abbiamo compiuto uno sforzo fisico intenso e prolungato, anche se fino ad ora, probabilmente non ci abbiamo prestato attenzione). E' sufficiente richiamare alla memoria l'esperienza dell'anestesia, il modo più semplice è attivare il sistema nervoso simpatico, quel sistema che gli animali attivano automaticamente quando c'è un pericolo. Immaginiamo allora di aver sentito un segnale sospetto, come potrebbe essere quello provocato da un ladro che tenta di entrare in casa, avvertiamo le pulsazioni del nostro cuore che aumentano e risvegliano tutte le nostre risorse, le palpebre che si spalancano in una spontanea reazione di allerta, i muscoli del corpo che si irrigidiscono pronti a scattare nel bisogno. Queste sono le manifestazioni delle catecolamine che aumentano nel nostro corpo e che neutralizzano le iperestesie indotte inutilmente qualche momento prima.

giovedì 13 dicembre 2007

13 dicembre 2007

In situazioni come questa spesso si vive alla giornata, adattando scelte e prospettive alla situazione del giorno; percui si può prestare più o meno attenzione a "questi aspetti" in base alle risorse di cui si dispone. Se si hanno sufficienti risorse per cercare di creare problemi a questi pezzi di merda può essere utile ristrutturare il significato delle emozioni con un'ottica "pratica" e funzionale al mettere in discussione la rappresentazione della realtà che stanno tentando di costruire in un dato momento. Faccio qualche esempio:

Sensazione piacevole: ho appena perso uno stato di coscienza che mi consentiva di liberarmi di loro.

Depressione: sono sulla buona strada per mandarli via.

Rabbia: se segue una depressione è utile altrimenti è una manipolazione.

Parestesie sgradevoli: qualche ora prima sono stato in una trance ipnotica.

venerdì 7 dicembre 2007

7 dicembre 2007

Tra le tante metafore usate all'inizia di questa storia c'era stata anche quella della "stagione delle vendite" degli sportivi. Mi chiedo allora se esista una "stagione delle vendite" anche in questo "gioco". E mi chiedo se esiste un modo per rovinargilela questa stagione. E se esiste un modo per riconoscere a livello "cosciente" quando arriva e per capire se si è riusciti in qualche modo a rovinare la vendita.

martedì 4 dicembre 2007

4 dicembre 2007

Chissà perchè all'idea di trovare gli escrementi di topo sotto il cuscino associo un senso di ilarità. Non si tratta di ilarità normale, è una contrazione involontaria dei muscoli del volto, quello stimolo involontario, slegato dal contesto che si prova guardando in faccia una persona che ride intensamente. Se mi rilasso associo automaticamente a questo stato i messaggi non congruenti che mi fornivano 10 anni fà. Senza farla troppo lunga è evidente che questo senso di ilarità è una suggestione postipnotica. A questo punto il passaggio ulteriore è decidermi a stilare la lista di tutte le cose che si possono fare ridendo